La sentenza resa lo scorso 7 aprile 2022 in causa C-342/20 dalla seconda sezione della Corte di Giustizia ribadisce i limiti comunitari del potere impositivo degli Stati nazionali in materia di regimi differenziali per i fondi comuni di investimento esteri (rispetto a quelli nazionali). Emerge, infatti, l’ampiezza di azione dei principi fondamentali posti a presidio delle libertà definite dal Trattato, nell’ottica (anche) di tutelare i contribuenti negli investimenti transnazionali.
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